Il cane sociale in classe

Attività ed Educazione Assistita con l’Ausilio dell’Animale.

Introduzione
Vivere un’esperienza con l’animale rappresenta per l’alunno un grande evento educativo; un punto di riferimento importante per la sua crescita, uno stimolo fortissimo ad aprirsi al mondo, a comunicare meglio, ad acquisire un senso di responsabilità verso sé stesso e verso il mondo che lo circonda. L’animale può essere considerato un attimo strumento pedagogico in quanto favorisce e migliora la dinamica di gruppo. Infatti il gruppo si deve attivare all’utilizzo di canali diversi da quelli coinvolti nella vita quotidiana, per poter entrare in relazione con un essere di una specie differente dalla propria.

Propongo dal 2002 questa particolare metodologia didattica sia nella Scuola dell’Infanzia che in quella Primaria con l’obiettivo di condividere un’esperienza educativa con gli alunni grazie all’interazione guidata con i miei cani, appositamente preparati. I miei cani ed io (Cani Sociali) entriamo nelle classi prime, seconde e terze della Scuola: il cane è diventato un compagno di banco speciale.

L’interazione con il cane sociale in ambito scolastico sviluppa l’instaurarsi di un setting particolare che diviene spazio di accoglimento, di rassicurazioni, d’incoraggiamento, di emozioni e di pensieri evocati dal contatto con il cane, in cui gli stimoli vengono presentati con tempi distesi, lasciando spazio alla relazione uomo-animale. Questi momenti incentivano l’integrazione degli alunni: condividono un percorso educativo particolare che crea una memoria personale e di gruppo.
L’intervento è indirizzato a sostenere possibili situazioni di svantaggio personale e di disagio emotivo – affettivo – relazionale con il coinvolgimento della classe di appartenenza e di docenti. “Le differenze e le difficoltà sono una risorsa per tutti”.
La peculiarità di questo progetto è rappresentata dalla capacità dei cani sociali, guidati da me, di adeguarsi alle situazioni individuali degli alunni nel pieno rispetto della loro tipicità. L’interazione spontanea attraverso canali di immediata comunicazione ricettiva ed espressiva di tipo empatico, corporeo, gestuale produce un’azione di tipo educativo, scaturita all’emozione nata dal rapporto interpersonale tra il bambino e l’animale. Gli stimoli senso – percettivi sperimentati dagli alunni nel contatto e nell’interazione con il cane, favoriscono benefici emotivi e psicofisici con immediata ricaduta sul piano relazionale e cognitivo.
La ripetitività e ritualità delle proposte iniziali consentono agli alunni di familiarizzare con il contesto educativo, consolidando il senso di fiducia e sicurezza personale. Il progetto ha la specifica prerogativa di adattarsi alle caratteristiche ricettive e partecipative di tutti gli alunni, liberando, attraverso il contatto corporeo, intense emozioni di tipo affettivo ricambiate dalla relazione empatica con l’animale.

Obiettivi generali
Instaurare un rapporto di affiliazione, legame, cura.
Sviluppare il senso di responsabilità e condivisione con i compagni.
Potenziare il linguaggio espressivo e ricettivo stimolando la condivisione di esperienze e di emozioni.
Accrescere le capacità di attenzione, di coordinazione e controllo motorio.
Incentivare la motivazione e favorire l’apprendimento.
Migliorare la conoscenza dell’animale nella sua diversità e specificità percettiva, cognitiva, comunicazionale, comportamentale.
Accettare la diversità animale e di tollerarla.
Valorizzare la relazione con gli animali nelle situazioni ordinarie e straordinarie in casa o all’aperto, insegnando il giusto approccio, l’interpretazione dei segnali non verbali, le metodiche di interazione, le precauzioni e gli orientamenti nella relazione. Nello stretto rapporto che s’instaura tra bambino ed animale vi è il rischio potenziale dell’antropomorfizzazione.

Modalità
Gli incontri si articolano in attività a carattere ludico – educativo in classe indirizzate agli alunni in un contesto di piccolo gruppo, con la presenza dei docenti di riferimento per calibrare gli approcci del singolo con l’animale, le posture facilitanti, le modalità senso – percettive, le sequenze operative con supporto cognitivo, i tempi di stimolazione / reazione e decodificare le risposte espressive verbali e non verbali dell’alunno. Le capacità dei bambini in un contesto di piccolo gruppo sono incentivate grazie alla possibilità di privilegiare i rapporti faccia a faccia con me in qualità di conduttore, ma soprattutto con il cane. Alla base di ogni intervento c’è la ricerca e la realizzazione del massimo stato di benessere globale e di rilassamento dell’alunno come condizione facilitante una buona interazione con la coppia cane – coadiutore\referente.
La metodologia che applico in questi incontri è quella di coinvolgere gli alunni secondo un approccio laboratoriale interattivo stimolando la condivisione anche attraverso l’organizzazione di situazioni di “problem solving”.

Questa metodologia permette ai partecipanti di creare da un lato un rapporto diretto con l’animale e dall’altro tutelare il benessere dei cani coinvolti.

Fasi dell’intervento
Saluto
Il cane condotto al guinzaglio da me fa il suo ingresso solo quando i ragazzi sono tutti sistemati e sono composti; per favorire il primo contatto con l’animale, chiedo che gli alunni appoggino sulle proprie gambe le mani con il palmo rivolto verso l’alto perché il cane le possa annusare, come importante contatto di conoscenza.
Preparazione del setting
Il compito di organizzare il setting viene affidato ad alcuni studenti che a volte vengono sollecitati a descrivere quello che fanno e la motivazione dell’azione. Dare un nome alle cose per poterle pensare. Pensare alle cose per conoscerle. Conoscere per padroneggiare.
L’allestimento dell’ambiente e l’accudimento dell’animale seguono regole e tempi che risultano, per la loro prevedibilità, molto rassicuranti e divengono pian piano una sorta di “rituale” che facilita sia gli alunni sia il cane.
Il cane e il suo mondo permettono ai bambini di fare esperienza diretta delle cose, di guardare con i propri occhi, di toccare con le proprie mani, di soddisfare la propria curiosità, di cercare delle ragioni ed di accettare delle spiegazioni. Il bambino si basa su ciò che accade direttamente sotto i suoi occhi, si muove alla luce di ciò che direttamente lo coinvolge e le sue reazioni saranno immediate come pure quelle del cane.
Gli incontri sono strutturanti in due momenti generali: nella prima parte si affrontano argomenti teorici mentre nella seconda, pratica, sono proposte alcune
attività per creare una relazione diretta con l’animale.
Parte teorica
La metodologia d’insegnamento comune a tutti gli argomenti è quella di coinvolgere tutti gli studenti attraverso diverse strategie tra cui:
l’uso di carte illustrative come spunto di analisi ed approfondimento degli argomenti;
l’uso della lavagna come storyboard del lavoro;
messa in scena di alcune situazioni stimolando l’espressività e liberando la fantasia dei partecipanti;
rielaborazione dell’esperienza in classe gestita dagli insegnati della classe.

L’apprendimento è incentivato dal contesto di condivisione caratterizzato dall’organizzazione di situazioni in cui la soluzione di problemi avviene attraverso la formulazione di molte ipotesi da porre al ventaglio comune, lo scambio comunicativo, il confronto e il conflitto tra le competenze.
In questi momenti il cane fa parte del gruppo, si muove liberamente e si avvicina ai suoi compagni, si ferma per essere accarezzato, si sdraia sul suo tappetino, va a bere l’acqua o gioca con un suo gioco.
Parte pratica
Prima di iniziare gli esercizi-gioco, concordo con gli alunni alcune “regole condivise” (accordi) per poter meglio interagire con il cane tutelando il benessere degli studenti e dell’animale. Ad ogni comando, caratterizzato da una specifica sequenza di parole, corrisponde un preciso movimento. Sottolineo l’importanza del rinforzo positivo quando l’esercizio viene espletato correttamente (rinforzo sociale: carezza, rinforzo ludico: consegna di un gioco o rinforzo alimentare: crocchetta).
L’esercizio con il cane coinvolge sia la verbalizzazione che la motricità. Ad ogni esercizio corrisponde una sequenza di parole, espresse con tono adeguato, coordinate con il movimento del corpo.
Durante lo svolgimento del compito, gli alunni sono affiancati da me e in caso di difficoltà aiuto entrambi mantenendomi in secondo piano. Quel momento, quella interazione è solo per il bambino e il cane, gli altri sono lì per fare in modo che ciò avvenga nel modo più naturale possibile.
Congedo
Gli alunni, ad uno ad uno, sono invitati ad avvicinarsi al cane e salutarlo. Alcuni di loro lo salutano dandogli un veloce carezza, altri chiedono di poter dargli una crocchetta, altri si soffermano un po’ più a lungo e lo accarezzano e talvolta baciano il loro compagno peloso.

Il cane sociale
Attore fondamentale di questa attività è il cane sociale che diviene sociale grazie alle proprie qualità caratteriali (socialità, docilità, bassa aggressività, buona tempra ed adattabilità) ed una corretta educazione e socializzazione impostata fin dai primi giorni di vita. Nella preparazione non vengono mai usate tecniche coercitive dato che il cane deve poter riscontrare nella figura umana una fonte di benessere e di fiducia altrimenti non avrà mai la spontaneità e l’interesse nell’interagire con le persone. Tale scelta rafforza l’aspetto etico del coinvolgimento dell’animale anche durante il lavoro.
I cani sono educati, selezionati e lavorano da anni in diversi progetti in ambito socio educativo secondo le metodologie evidenziate dal Master in “Attività e Terapia Assistita con l’ausilio dell’Animale” Facoltà di Medicina e Chirurgia e di Veterinaria, Università di Perugia e secondo le linee guida nazionali del Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti dagli Animali e del Ministero della Salute. I cani impiegati sono vaccinati come d’obbligo di legge, muniti di certificato di buona salute rilasciato dal Medico Veterinario e sono sottoposti periodicamente al controllo sanitario e all’analisi del sangue e delle feci.
I cani sociali vivono con me in casa per poter giorno dopo giorno affiatare la nostra amicizia e collaborazione.

Elena Gori
Referente di Interventi EAA – coadiutore del cane – coadiutore del cavallo
Fondatore e titolare di CANI SOCIALI www.canisociali.org

Corbetta febbraio 2018