Attività Assistita con cani sociali, come il cane può essere d’aiuto per gli anziani ricoverati in RSA

Estratto dell’intervento presso Convegno Pet therapy e Disabilità Fiera Ability Tecn help Torino Lingotto Fiere 04.12.2004

Autori Dott.ssa Elena Gori, CANI SOCIALI&Simona Lorusso RSA Gelosa Briosco

Introduzione

Da diversi anni, in Italia, l’impiego dell’animale in ambito sociale si è molto sviluppato. In linea con questa tendenza abbiamo iniziato un progetto di Attività Assistita dall’Animale, Pet Therapy, che coinvolge gli ospiti della RSA Gelosa a Briosco (MB) e tre cani (CANI SOCIALI).

La  struttura ospita circa 70 persone, la maggior parte non autosufficienti.

Il progetto è iniziato nel marzo del 2004 ed è tuttora in corso.

Gli interventi, di due ore consecutive, avvengono settimanalmente; sono impiegati singolarmente due cani sociali.

Durante la settimana vengono svolti lavori, nell’attività di animazione, inerenti al mondo degli animali con particolare riferimento al cane. Lo scopo, oltre a creare una continuità, è di incentivare il grado di socializzazione fra gli ospiti, di sviluppare la memoria a breve e lungo termine attraverso la condivisione di esperienze comuni diventando spunto per costruire e disegnare cartelloni.

Struttura generale degli interventi con il cane

  • Incontri individuali ( prima ora) rivolti a 8 ospiti con diverse problematiche. L’obiettivo principale è di creare un’apertura relazionale e di sviluppare il senso della realtà. Si propone all’ospite d’instaurare un interazione con l’animale attraverso la parola e il contatto fisico.
  • Cambio cane. A questa fase dell’incontro partecipano alcuni ospiti che hanno il c

    ompito di accompagnare il primo cane in macchina e di preparare il secondo animale ad entrare nella struttura. Proponendo questa attività si cerca di incentivare la loro deambulazione con finalità oggettiva e concreta: prendersi cura dei cani.

  • Attività di gruppo (seconda ora) con il coinvolgimento di circa 25 ospiti. Gli scopi principali della proposta al gruppo sono la socializzazione, la comunicazione e l’affiatamento tra i partecipanti, apprendimento di nuove nozioni, aumento della motivazione e contenimento degli stati d’animo.
    • 1 fase: Saluto. Il cane, accompagnato dal conduttore, va a salutare ogni partecipante. Viene così instaurato il contatto fisico con l’animale: in questo modo si stimola la memoria e si riconfermano le regole del gruppo.
    • 2 fase: Conversazione. La presenza del cane accentua la condivisione di esperienze e di stati d’animo. Questa è una occasione per incentivare la comunicazione e la socializzazione.
    • 3 fase: Gioco con il cane. L’interazione con il cane aumenta la motivazione a svolgere attività motorie che coinvolgono gli arti superiori ed inferiori.
    • 4 fase: Comandi. Gli ospiti devono utilizzare comandi specifici per far compiere al cane determinate azioni. Questa è una occasione per sviluppare la memoria, la concentrazione e l’attenzione.
    • 5 fase: Congedo. Gli ospiti salutano il cane con carezze e biscottini.

Attività complementari

Progettazione e sviluppo di cartelloni: caratteristiche generali dei cani e nello specifico dei cani sociali che partecipano alla attività di Pet therapy, analisi grafica e verbale degli stati d’animo del cane e dell’uomo, descrizione dei animali che hanno fatto parte della vita passata degli ospiti, ecc…

CONCLUSIONI GENERALI

L’attività di Pet therapy ha riscosso successo attivando una buona partecipazione degli ospiti. L’arrivo dei cani è un momento festoso anche per il personale della struttura. Si è registrato, nel complesso l’innalzamento del tono dell’umore ed incremento della motivazione, infatti l’interazione con il cane oltre ad essere terapeutica è anche divertente. Durante la settimana sono molti gli ospiti che attendono l’arrivo dei cani. Attraverso il cane, sono state coinvolte persone che non hanno mai partecipato alle attività proposte in precedenza. Nel complesso il tempo per raggiungere gli obiettivi, da parte degli ospiti coinvolti, si è ridotto notevolmente.

Presentazione dei casi

L.B. (incontro individuale di circa 15’)

La Signora, 74 anni, è un soggetto psicotico ed è affetta da demenza senile di grado avanzato. Soffre di depressione. Risulta disorientata ed a tratti agitata. È sempre e completamente dipendente, deambula con supervisione.

Obiettivi. Stimolare l’eloquio. Sviluppare la mobilità degli arti inferiori. Attenuare lo stato d’ansia.

Descrizione attività con il cane. La comunicazione viene stimolata sia attraverso l’interazione con il cane e con gli operatori, e sia mediante il riconoscimento di simboli grafici. Si cerca di incentivare il contatto fisico e l’espressione emotiva nei confronti dell’animale. Le si chiede di chiamare per nome il cane, di accarezzarlo/spazzolarlo e di fargli fare una passeggiata.

Risultati. La signora deambula con maggiore sicurezza e risulta più presente mentre interagisce con il cane e con gli operatori.

A.L. (incontro individuale e di gruppo)

Il Signore, 61 anni, è un soggetto con problemi di schizofrenia affettiva, di depressione grave e di stati d’ansia. Difficoltà nella deambulazione. Chiusura relazionale.

Obiettivi. Favorire la socializzazione. Contenimento dello stato d’ansia. Incentivare la motivazione. Potenziare la comunicazione. Sviluppare il senso di responsabilità ed l’assunzione di un ruolo. Incentivare e migliorare la deambulazione.

Descrizione attività con il cane. Inizialmente il Sig. A. aveva il compito di pulire, all’ingresso nella struttura, le zampe del cane e di mettere il foulard. Con l’andare del tempo il suo coinvolgimento nella attività è aumentata fino ad assumere un ruolo definito. È stato, da noi, nominato “Vice Coordinatore della Pet Therapy” Il compito assegnatogli è di accudire, accompagnare e gestire, assieme al conduttore, il cane durante l’attività

Risultati. L’avvicinarsi del Sig. A. alle attività con il cane è stato molto graduale. All’inizio negava la sua partecipazione ma con lo svilupparsi della attività di PT nell’Istituto, il Sig. A. iniziato a prendervi parte fino ad arrivare, a giugno, ad accettare volentieri il ruolo di “Vice coordinatore della Pet therapy”. Si dimostra affettuoso verso i cani. La sua deambulazione è migliorata fino a non utilizzare più il girello, ha accettato di partecipare a sedute di FKT di gruppo.

E.C. (incontri di gruppo)

La Signora, 64 anni, soffre di schizofrenia cronica e di epilessia. Ha manifestato episodi di agitazione.

Obiettivi. Instaurare un rapporto di protezione e cura verso il cane sociale, favorire gli apprendimenti, stimolare la memoria e la concentrazione. Assunzione del ruolo e sviluppare il senso di responsabilità.

Descrizione dell’attività con il cane. Alla Sig.ra E., vista la sua attiva partecipazione, è stata attribuita il ruolo di “Collaboratore della Pet therapy”: ha il compito di occuparsi dl cane durante il lavoro (es. prepara l’acqua, porge i giochi e le spazzole, ecc.). Tali compiti, inizialmente suggeriti, sono svolti in completa autonomia.

Risultati. La Sig.ra E. partecipa attivamente alle attività di gruppo, diventando spesso elemento trainante. Spesso propone che cosa fare con il cane. Ricorda i nomi e le differenze dei cani sociali coinvolti; non si ricorda il nome degli operatori che conosce da anni. Non ha più manifestato episodi di agitazione.